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9. Festival di Assoli Butoh

Anche quest´anno, il Festival prosegue il viaggio nella "terra di confine".

Confine inteso come terra di passaggio, di transizione e trasformazione, come spazio di passaggio tra culture, arti, stili, in cui la capacitä di assorbimento e trasformazione porta alla creazione di nuove appartenenze, alla trasformazione delle reciproche diversità.

 Danzare in questa terra vuol dire prendersi il rischio di creare nuovi territori, mettere in comunicazione mondi diversi:

il conosciuto e lo sconosciuto, la forma e la mancanza di forma ed anche "terra di confine" tra Oriente ed Occidente.

Una terra in cui il corpo ritrova tutta la sua forza comunicativa e poetica.

Quest´anno lo sguardo sará portato sull´esistenza, sulla capacitá umana di metabolizzare l´esistente e trasformarlo, sulla forza delle immagini e sulla potenza del corpo di esprimere i bisogni, sulla  metamorfosi corpo - anima.   

   

Ken Mai - artista, coreografo e insegnante vive a Helsinki dal 2006. Ha studiato con i fondatori del Butoh: Kazuo Hono e Tatsumi Hijikata e  danza espressionista con Otoya Eguchi.Ha insegnato, diretto performance e collaborato con famosi musicisti, scultori, pittori ed artisti visuali in Europa, Russia, Messico, Himalaya e Giappone. Il suo stile di performance e insegnamento combina il Butoh con con un retroterra che attinge alle arti marziali, yoga, meditazione Zen.

 

Nel suo Workshop Ken Mai conbina Butoh e Zen (praticato per 20 anni in monastero a Kyoto) e si concentra sul movimento naturale usando l´immaginazione. Usando il corpo, la mente, i sensi le emozioni ed il respiro l´invisibile energia del sentire puó fondare il movimento visibile.

L ´assolo Gensho no Uta / Poema del Fenomeno é un lavoro sul confine, sulla linea di separazione, su natura corpo ed anima.

 

Henriette Heinrichs - é danzatrice Butoh, coreografa e terapeuta. Ha creato la “Butoh danza dell´anima “ in cui integra il butoh con le tecniche della psicologia umanistica. Suoi maestri sono stati Shanti Özerjabal, Yumiko Yoshioka, Minako Seki, Anzu Furukawa, Kazuo Ohno, Yoshito Ohno, Ko Morobushi, Carlotta Ikeda, Akaji Maro und Atsushi Takenoushi. 

Si é anche  formata  in Mimo e Danza (Die Etage, Berlin)

 

Il suo Workshop é una piccola vacanza per l´anima  “Se i pori della nostra pelle imparano a vedere allora il  mondo interno e il mondo esterno si incontrano...un viaggio di scoperta alle proprie sorgenti che dispiegano la creativitá del corpo a volte tenera  a volte  selvaggia” 

Nell´assolo “Intervista con un toro – una performance sul filo nel labirinto di Immagini” con la viola di Claus Filser  le Immagini danzate  aprono porte sconosciute nel mondo immaginifico dello spettatore “allora si apre un mondo di toni ed immagini che salta leggero accarezzando i  suoi sogni.”
Claus Filser Dirigente di  "Orchester SÜDEN"(Monaco di Baviera), fa parte della

"Mendener Kammerphilharmonie" suona violino, viola, chitarra classica e improvvisazione.

 

Questánno accanto all´opera in video “Senza titolo. Un dvd per la proiezione di un´ombra” che l´artista Bruna Esposito ha concesso al Festival e “simbolo” del Festival, ci sará la proiezione di immagini "Farfalle L'anima danza con l'universo:  immagini di Jinen Butoh “della fotografa Elena Bennati  frutto di una ricerca artistica visuale sulla  danza Butoh maturata dal suo incontro con Atsushi Takenouchi allo Spazio Nu-(Pontedera).
 

Nel Forum validi danzatori porteranno estratti di assoli in cui ognuno sviluppa il proprio stile – dall´incontro con il butoh.Potremmo vedere Valentina Ferraro (Spagna- Sicilia) in “So(S) ciety” danzare la sopravvivenza e l´adattamento–  Frédéric Le Salle (Francia)  in “Il cielo nella mia testa”esprimere il lato oscuro che é in noi stessi Dara Siligato (Spagna-Sicilia) in “Lato B@1” l´altro lato del vivere  e poi ancora Camilla Giani (Fi)  in “TROPPO”, uno studio sull'eccesso, sul pieno, la fretta con il contrabbasso di Michele Giunta  e infine da Palermo il compositore-danzatore Antonio Leto in “Simulacra”l'eterna ricerca dei fili sottili ed invisibili che legano virtuale e reale e Anna Costantino  in “No Volveré” purificazione e rinascita, la scelta di non tornare.

 

 

Con questo festival vogliamo sondare  il senso di  appartenenza ad  una terra che sta tra i confini,, ma per questo non é bordeline:  una zona che puó contenere l´oriente e l´occidente, la forma e l´assenza di forma, il conosciuto e lo sconosciuto, il vecchio ed il nuovo, il diverso ed il quotidiano.

 Annalisa Maggiani

Programma

Venerdi 2 Maggio

Castello di San Terenzo

Ore 17:00

Mostra fotografica di Aldo Vega e Stefano Lanzardo 

Video "Nel labirinto" di Mario Morleo

Ore 18:30

"Terra incognica" assolo di Annalisa Maggiani

Trombone Lauro Rossi

 

 

Venerdi 2 Maggio

Teatro Astoria di Lerici

Ore 21:00

"Kara Da Kara"

Assolo di Tadashi Endo

"Stone"

Assolo di Atsushi Takenouchi, musica dal vivo di Hiroko Komiya

 

Sabato 3 Maggio

Sala Consiliare Comune di Lerici

Ore 17:00

“Kazuo Hono, il solista del Butoh”

proiezione video e presentazione del libro di Maria Pia D’Orazi, con la partecipazione degli artisti presenti al Festival e discussione con il pubblico.

Sabato 3 Maggio

Lerici

Ore 11.00-13.30 e

Ore 14:00-16:30

Lezione dimostrativa e presentazione pratica dello stile e della poetica di ogni danzatore da parte di T. Endo e A. Takenouchi.

Artisti

“Terra incognita” 

Nella performance di Annalisa Maggiani la pelle segna il confine fra due mondi. Passaggi per terre incognite, ogni volta cerchiamo di ri-conoscere o conoscere qualche cosa: il corpo ci porta messaggi infiniti, il corpo-messaggio, il corpo testimone dei passaggi, il corpo-frammento di terra incognita. In questa performance tappa finale dei progetti nei castelli, Annalisa Maggiani diventa  spazio di proiezione, installazione vivente nel Castello di San Terenzo, il corpo prende le forme e i ritmi antichi della terra incognita da cui tutti proveniamo, la terra –madre; le pietre del castello, le terrazze ed il giardino, porteranno altre memorie  imprimendo al corpo nouve  impressioni…nuove terre da esplorare.

Annalisa Maggiani ha studiato filosofia all´Universitá di Pisa, parallelemente si é dedicata allo studio di Mimo Decroux, danza espressionista e teatro di strada entrando a far parte della compagnia di teatro di strada “Chille de la Balanza”(1986-1995), ha preso training e workshop da molti maestri della danza contemporanea e di ricerca, contact improvisazione (Simon Forti, Dominique Dupuy, C, Coldy, Richard Haisma, Adalisa Menghini, Les Ballets C. de la B., Labor Gras) ed ha fatto parte nel 1998 del progetto-performance diretto da Chistine de Smedt (Les Ballets C. De la B.-Berlino).

Si é specializzata in DanzaMovimentoTerapia (Art therapy italiana) (1998) e  ha ottenuto l´abilitazione di Psicologa (2000), nel 1994 ottiene una borsa di studio dal Ministero degli Affari Esteri per una ricerca sulle capacitá terapeutiche della danza di trance Gnawa (Marocco-Essaouira).

Ha studiato e praticato la danza Butoh con diversi maestri dal 1989 (Kazuo Ono, Carlotta Ikeda, Anzu Furukawa, Minako Seki, Yumiko Yoshioka, Derevo ecc...) entrando a far parte dal 1996 della Compagnia di Danza Butoh diretta da Yumiko Yoshioka, Ten Pen chii Art labor (Schloß Bröllin).

Ha lavorato come attrice protagonista nella serie televisiva DCTP “L´amore nei secoli” diretta da Alexander Kluge (Germania 1998-99).    

Direttrice artistica di Gest/azione teatrodanza (La Spezia-Berlino), con performance-Assolo insieme a musicisti jazz come Lauro Rossi, Fabrizio Puglisi e artisti di arti visive (Mario Morleo, Pietro Bellani, Moggia) partecipa a rassegne e Festival in Italia ed in Germania . La sua ricerca predilige la performance in ambienti naturali e spazi “quotidiani”. 1995-2000 dirige e cura con Yumiko Yoschioka Progetti Performance di teatrodanza Butoh realizzati nei Castelli della Provincia di La Spezia e Massa Carrara.

Dal 2003 organizza a Lerici (La Spezia) il Festival di Assoli  “La Danza di Confine”.

A Berlino con il suo gruppo Gest-Azione ha curato il concetto e la regia della Trilogia di  Performance si sono svolte nella Metropolitana di Nollendorfplatz (2003- 2005) sul tema Nostalgia, Appartenenza, Migrazione.

Il Video curato da Mario Morleo è un libero excursus degli spettacoli, un viaggio da una performance all´altra, da un castello all ´altro, da una storia ad un altra: Mario Morleo è kameraman e video artista berlinese, dagli anni ´90 lavora con Ten Pen Chii Art Labor e vari gruppi di tetaro dávanguardia tedeschi.

 

“Kara da Kara”

Tadashi Endo entra nel “Taiken”, l’esperienza del corpo: la sua danza è come un’escursione sul confine tra la cultura orientale ed occidentale; Butoh Ma si chiama il nuovo stile da lui iniziato.

Tadashi Endo – dopo il suo studio di regia a Vienna al Max-Reinhardt-Seminar, comincia le sue tourné in Europa come Solo- performance-danzatore insieme ai piú conosciuti musicisti Jazz fino a che nel 1989 incontra Kazuo Ono.

Dal quel momento danza uno stile Butoh molto estetico,espressivo, personale, La sua danza è come una escursione tra la cultura occidentale ed orientale e il teatro, la performance e la danza, Il Buto Ma.

T. Endo danza la sua vita, i suoi sogni, i suoi sentimenti con movimenti personali che si sono sviluppati dopo una lunga ricerca sull´espressione autentica.

“Stone” 

di Atshuschi Takenouchi è un viaggio nella vita di una piccola pietra. “Io sono la pietra, un frammento del cosmo”: il corpo umano contiente la memoria della natura e quando danza, la sua natura originale si unisce all’universo.

Atsushi Takenouchi – negi anni ´80 fa parte di una compagnia Butoh in Giappone dove sono danzate le ultime coreografie di Tatsumi Hijikata, nel ´86 comincia la sua attivitá di Assolo- danzatorecon il tema centrale della natura creando la scuola “ Dance with nature”.

Con i Suoi assoli ha toccato moltissimi paesi in tutto il mondo  prediligendo i luoghi naturali per le sue performance.

La sua danza prende l´energia dalla terra e sente che la danza in sintonia con la natura porta memorie che dormono nel nostro DNA. La sua danza è basata su mov. che vengono dall´interno ma anche dalla quotidianitá: il primitivo ed il comtemporaneo si uniscono.

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