Il Labirinto di Orfeo
Performance per corpo e immagini in movimento
Ideazione: Annalisa Maggiani
con Yumiko Yoshioka e Annalisa Maggiani
Videoarte: Mario Morleo
"Oggi viene stimata solo la luce. Ma la luce chi ringrazia per il suo essere? Le spalle dell'ombra portano la luce. Non c'è alcuna via per capire la natura della luce se non si è attraversato il buio" T. Hijikata
Il labirinto di Orfeo é una performance creata per la Fortezza Umberto I°: Arianna ed Euridice codurranno nel sottosuolo il pubblico, Orfeo e Teseo inconsapevole che si troverá in contatto con la parte in ombra della civilizzazione, la parte ai margini, l´Ade quotidiano di maree di ombre, l´uscita alla luce sará la conquista del buio... Le immagini in movimento creeranno spazio di performance individuale e collettiva, il corpo delle performerin campo ricettivo di quello che sul momento é percepito e rimandato all´esterno: la fragilitá del corpo e la pre-potenza della fortificazione, le corazze e quello che sta sotto... la veritá del corpo porta un´ambasciata spesso non ascoltata...
Il movimento delle performers origina dalla danza butoh dando luogo ad un linguaggio concreto ed autentico del corpo e con le parole di Yumiko Yoshioka: “ Il butoh é una danza simile ad una spedizione, nella quale viaggiamo con capacitá di metamorfosi, il fine del viaggio é aperto."
Gest/azione, Gruppo che lavora con artisti ospiti a berlino ed in Italia, preilige spazi quotidiani che portano a confrontarsi con la Storia presente nel Luogo e ad essere flessibile nelle modlitá della rappresentazione.
Intenzione é portare respiro e vita in spazi quotidiani coinvolgere il pubblico nel presente dell´appartenenza ad una azione collettiva. Nostalgia verso le radici, la migrazione, l´identitá sono i temi delle performance nella metropolitana di berlino, il labirinto é il tema che Annalisa Maggiani e Yumiko Yoshioka e Morleo hanno affrontato in molti spettacoli realizzati per i Castelli della Lunigiana : “percorsi a spirale in cui labirinti di storie, miti, leggende si intersecano ai labirinti che sono nascosti in ognuno di noi” (Fortezza della Brunella 1999).