Iniziato ormai da due anni, il sodalizio del Festival “la danza di Confine” e Sconfinando si va consolidando: il Festival prosegue il viaggio nella “terra di confine” .
Confine come spazio di passaggio tra culture, arti, stili in cui la capacitä di assorbimento e trasformazione porta alla creazione di nuove appartenenze, alla trasformazione delle reciproche diversità.
Danzare in questa terra vuol dire prendersi il rischio di creare nuovi territori, mettere in comunicazione mondi diversi: il conosciuto e lo sconosciuto, la forma e la mancanza di forma ed anche “terra di confine” tra Oriente ed Occidente.
Una terra in cui il corpo ritrova tutta la sua forza comunicativa e poetica.
Quest´anno lo sguardo sará portato sulla performance e il corpo legati al luogo.
Confine tra l´interno e l´esterno: confine inteso come terra di passaggio, di transizione e trasformazione.
Carmen Bertacchi e Annalisa Maggiani